Secondo Bowl stagionale, quello di Sabato 28 Luglio, disputatosi in quel di Palermo, presso i campi dell’ex calciatore rosanero Giacomo Tedesco. Sebbene il luogo accenda ancor di più le singole rivalità tra le tre società palermitane, la squadra organizzatrice è solo una: i Cardinals Palermo, che fanno il proprio esordio nel derby contro i Royal Eagles, mentre dall’altro lato del campo se la battono Caribdes Messina ed Elephants Catania.

Gli Sharks, invece, iniziano contro Messina subito dopo il primo match.

Caribdes Messina – Sharks Palermo 25 – 0

Ebbene sì, non comincia esattamente nel migliore dei modi il bowl casalingo per i biancazzurri. Complice l’assenza, pur momentanea, del coach e QB Emanuele Caccìa, l’attacco degli squali fa grandissima fatica ad ingranare, e non riesce a portare a compimento le prime tre azioni offensive della squadra, mentre dall’altro lato Messina non sbaglia un colpo, e senza accusare la stanchezza della partita precedente, mette in fila due Touch-Down che consegnano il risultato sul 13-0, giunti alla fine della prima frazione. La squadra sembra fredda e un po’ sulle gambe e, mentalmente impreparata, subisce invece l’organizzazione messinese, attenta a non concedere yards e, pure senza una delle due conversioni, fredda quando si tratta di solcare la linea di end-zone. Gli Sharks, dal canto proprio, faticano a trovare gli ingranaggi giusti e non riescono a replicare l’iniziativa avversaria, rimanendo non solo indietro col punteggio, ma anche con la testa e la motivazione.

Il secondo tempo non è troppo diverso da quello precedente, laddove però gli Sharks cominciano ad ingranare e solcare distanze certamente più importanti della prima parte di gara; ma i giallo-rossi dello stretto sono più bravi a colpire quando serve, e nel momento migliore degli squali ci puniscono con un altro touch-down, che potenzialmente mette fine ai giochi. Quando poi mancano meno di cinque minuti, e i nostri beniamini entrano nella fase “tutto per tutto”, è invece Messina a segnare ancora, di nuovo senza trasformazione: il tabellino dice così 25-0, senza storie, e dritti dritti al secondo incontro.

Purtroppo, prima che il match contro gli Eagles potesse cominciare, il nostro numero 11, Davide Frusteri, viene trasportato in ospedale a causa di una lussazione, che lo terrà fuori dal resto del Bowl, nonché per 30 giorni dai campi di gioco. Gli auguriamo calorosamente un in bocca al lupo!

Sharks Palermo – Royal Eagles Palermo 39 – 19

Dopo la lunga attesa del rientro dell’ambulanza, si riprende a giocare. Gli Eagles, rei della prima sconfitta biancazzurra nello scorso Bowl, voglio ripetere la vittoria nel primo match di giornata; per di contro, gli Sharks hanno in testa esclusivamente la vittoria, per non perdere terreno e provare a restare attaccati al secondo posto che significherebbe qualificazione.
Coach Caccìa è rientrato, e l’attacco torna a muoversi sulle consuete coordinate: ordine, spaziature, esecuzione impeccabile delle tracce aiutano il nostro QB a produrre gioco e conquistare terreno. Eppure, ciò non è sufficiente ad evitare il primo touch-down degli Eagles, che sfruttando un mancato de-flag corrono dritti dritti verso la end-zone: 6-0 e trasformazione correttamente eseguita, 7 punti di vantaggio.
Gli Sharks non ci stanno, e chiaramente non stanno a guardare, replicando al TD con un TD di Tremma, in corsa, senza però trasformazione. Il copione si ripete nuovamente, nonostante l’ottima difesa Sharks che costringe al quarto difensivo gli Eagles: i nostri non riescono a prendere la flag del veloce avversario, che scappa incontrastato e segna, stavolta senza trasformazione. Gli Sharks reagiscono di nuovo, trovando il TD dopo una bella giocata di Caccìa e un fallo guadagnato da Gagliano: di lì segnare non è difficile, ma la trasformazione si rivela ancora una volta nostra nemica. Quando poi mancano meno di due minuti alla fine della prima frazione, gli Eagles escono ancora fuori e segnano, di nuovo senza trasformazione, il touch-down che vale il primo parziale: 19-13.

Secondo tempo altrettanto divertente e movimentato, ma stavolta a tinte biancazzurre: gli Eagles cominciano a soffrire la stanchezza, e cedono un po’ il passo agli squali, che prima segnano la meta del pari, nuovamente non trasformata, (19 pari), poi si difendono alla grande dai giallo-neri anche grazie al supporto “offensivo” di Maltese prima e coach Mario Costa poi, autori di due intercetti importantissimi nel momento più delicato del match. Di lì, tanta confidenza, appena tre chiusure a metà campo concesse agli avversari, e la bellezza di tre Touch Down (una sola trasformazione da 1 punto), che consegnano il match al referto con un 39-19 che significa 0 punti subiti nel secondo tempo, e tanto entusiasmo per l’incontro successivo.

Cardinals Palermo – Sharks Palermo 26 – 32

Il terzo incontro, quello che chiude il bowl palermitano, è per gli Sharks lo stesso che aprì invece quello catanese: di nuovo il derby coi Cardinals, di nuovo bianco-blu contro bianco-rossi. Partita delicatissima e fondamentale per ambo le compagini: gli Sharks cercano di pareggiare il computo vittorie sconfitte ottenendo la prima chiusura in attivo in un bowl (1-2 il parziale di due settimane fa), i Cardinals la prima vittoria giornaliera. E in effetti, sin dall’inizio è una partita combattutissima, fisica, con belle giocate. Si fa fatica a superare la metà campo, ci si mette mai meno di tre down per andare a segnare. I primi a farlo sono proprio i Cardinals, che poi convertono con facilità. Di nuovo, gli Sharks non stanno a guardare, e, seppur con qualche difficoltà, si portano nella metà avversaria, dove però due penalità consecutive allungano enormemente la distanza dall’end zone, facendo perdere due down potenzialmente utilissimi: risultato, nulla di fatto, e palla ai Cardinals. I quali, ancora una volta con difficoltà, arrivano dall’altro lato del campo siglando il secondo touch-down di giornata, ma senza la trasformazione. 13-0, e match in salita, di nuovo, per gli squali.

I quattro tentativi successivi per la nostra squadra vengono nuovamente neutralizzati dalla difesa Cardinals, che stavolta non ci fa oltrepassare la metà campo e si riprende il pallone. Ma al primo down bianco-rosso, questa volta, Maltese ci mette le mani e riconquista il possesso, a ridosso della linea divisoria, che consente di arrivare in territorio avversario con più facilità (servono solo due down). Altrettanti ne servono per conquistare i primi sei punti dell’incontro, non seguiti, per l’ennesima volta, da trasformazione, quindi 13-6 e tutto ancora in bilico.

Primo down Cardinals in attacco, ricezione, corsa, touch-down. Senza lasciar scampo alla nostra difesa. E trasformando pure, facendo 7 punti e portandosi a due possessi pieni di vantaggio sui nostri. Un’azione devastante, quella dei ragazzi in canotta bianca e rossa, che taglia potenzialmente le gambe all’entusiasmo degli squamati. Che, dal canto loro, fanno enorme fatica ad arrivare dalle parti della end-zone, ma sul finire del primo tempo riescono a trovare il touch-down, non trasformato a causa di un sack, che li porta a 8 e li rimette in partita.

Il secondo tempo inizia subito nel migliore dei modi: primo down, passaggio a Roberto Cristina che ubriaca due, poi tre avversari correndo verso la end-zone, e segnando il td del 2. La trasformazione da due punti non riesce, e quindi 20-18, primo down Cardinals. Down Cardinals che rischia l’intercetto di Maltese, l’ennesimo della sua giornata, che però arriva puntualmente al down successivo, in un lancio fotocopia del QB dei Cardinals: palla di nuovo agli Sharks a qualche yard dalla metà campo. Comincia qui un piccolo ping-pong che porterà al touch-down Sharks, al primo vantaggio in partita: la trasformazione da due non riesce, 24-20 per gli squali. Il ping pong continua, e se i Cardinals non riescono a superare la metà campo prima, riescono ad intercettare gli avversari che invece, la metà del terreno di gioco, l’avevano già oltrepassata. I Cardinals fanno il proprio compito alla grande, si portano in zona pericolosa e fanno il touch-down che li porta di due punti sopra. Tale rimarrà il vantaggio, perché la trasformazione da uno non riesce, e adesso è tutto nelle mani degli Sharks: primo, secondo down e metà campo passata. Primo, secondo down e Bravatà mette a segno il 30-26 che, quando manca pochissimo alla fine, potrebbe suonare di sentenza. La trasformazione da due punti va a segno, ma revocata prontamente dall’arbitro, quindi si riparte con

la palla bianco-rossa. Primo down e palla deflettata dalla difesa Sharks, secondo down e no-turning point per la partita: Stassi porta a segno l’ennesimo blitz della serata, che stavolta però vale due punti perché avvenuto in end-zone: Safety, palla Sharks e solo corsa, fino allo scadere del tempo.

Anche qui, purtroppo, è da segnalare un infortunio occorso a Roberto Cristina, il numero 25 degli squali, costretto al collare dopo uno scontro fortuito, ma che lascia il plesso a fine bowl senza, apparentemente, danni particolari. Anche per lui, in bocca al lupo di pronta guarigione!

Seconda vittoria di giornata e record in positivo per la squadra di Caccìa e Costa, che si porta 3-3 in campionato insieme agli Eagles, dietro agli impeccabili catanesi che con 6-1 dominano la classifica. Prossimo impegno, il 2 settembre a Messina, prima del week-end di Cervia che, però, potrebbe aver già deciso tanto in termini di qualificazione.

Ufficio Stampa Sharks Palermo